Carlo Ancelotti, quel ruolo scomodo di anti-Juventus

Carlo Ancelotti, quel ruolo scomodo

Sul gol di Ciro Immobile avrei voluto ammazzarli tutti e tre…”. È stata la risposta di Carlo Ancelotti, nel post-gara della vittoria contro la Lazio, al cronista che gli chiedeva spiegazioni sul comportamento dei difensori sul gol.  Una battuta che ha voluto sdrammatizzare una situazione che poteva essere molto difficile. L’estate del Napoli è stata indubbiamente lunga e tormentata. Da una parte le sconfitte (come il 5-0 subito dal Liverpool a Dublino), dall’altra le critiche della tifoseria partenopea insoddisfatta da un mercato in entrata privo di fuochi d’artificio. Per questi motivi, la formazione partenopea era stata ‘retrocessa’, nella griglia di partenza, dietro l’Inter di Luciano Spalletti. L’esordio in campionato contro la Lazio, proprio a causa del gol di Immobile, si era messo subito in salita. Poi…Arkadiusz Milik e Lorenzo Insigne hanno ribaltato la situazione. Sono arrivati i gol, i tre punti e il bel gioco.

La domanda che sorge spontanea

Dopo l’esordio da incorniciare è Carlo Ancelotti il vero anti-Juventus? ‘Carletto’, com’è nel suo stile, non dirà mai nè sì, nè no. Però uno dei più vincenti tecnici italiani ha ricordato al calcio italiano una lezione importante: mai dare giudizi trancianti basandosi sul pre-campionato. A chi critica il presidente Aurelio De Laurentis per il deludente calciomercato, qualcuno gli può obiettare: un top player lo ha acquistato. Ed è seduto in panchina. Ancelotti, fin dal primo momento, è stato consapevole che la sua missione deve portare allo Scudetto. Il gruppo è quello di Maurizio Sarri. Un gruppo capace, lo scorso maggio, di superare i 90 punti. Il tecnico della mitologica Décima con il Real Madrid dovrà quindi correggere qualche errore, perché la base di partenza è più che ottima.

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