Le Roi non le manda a dire
Michel Platini, senza ombra di dubbio, è stato uno dei migliori giocatori della storia della Juventus. Ancora oggi, soprattutto fra i tifosi più avanti negli anni, è uno dei grandi punti di riferimento: vuoi per i suoi gol, le sue giocate e soprattutto perché “vederlo dal vivo era Divino”. Ecco perché la sua intervista, rilasciata quest’oggi all’Equipe, sta facendo il giro del mondo. Le Roi non le manda infatti a dire alla società sull’affare Cristiano Ronaldo.
“Ho trovato strano che a 33 anni abbia lasciato il suo club. Ho difficoltà a capire tutta questa operazione” ha detto Platini. Parole che, bene o male, sembrano essere sulla stessa linea da quelle pronunciate da Luciano Moggi. Nella sua lunga intervista al Corriere dello Sport, l’ex direttore generale ha infatti ammesso: “Non lo avrei preso”. Tant’è.
Platini su Mbappé e sul Var
L’ex numero uno della Uefa si è poi soffermato sia sul Var che sull’altro fenomeno che sta illuminando il palcoscenico Mondiale: Mbappé. “Un talento immenso, ma niente paragoni con Pelé che era un mito. Mi ricorda piuttosto Neymar dieci anni fa”. Sulla ‘moviola in campo’, Platini è stato chiarissimo: “Il Var è un video bricolage. Non ha portato più giustizia. Prendete la finale del Mondiale: c’era il Var, eppure, sul primo gol segnato dalla Francia dopo un calcio di punizione per me non c’era il fallo del croato. Poi, sul secondo goal francese, è la regia che chiama l’arbitro, che così diventa una specie di burattino”.
L’ex fuoriclasse della Juventus ha così attaccato il Video Assistant Referee, che nell’ultimo Mondiale disputato in Russia è apparso sulla scena internazionale in seguito alla sperimentazione in Serie A e Bundesliga. “Lì, c’era o no la mano del croato? A velocità reale e al ralenti `normale´, sicuramente no, ma con l’ingrandimento delle immagini super-rallentate che sezionano l’azione di un millesimo di secondo sì, l’arbitro vede finalmente qualcosa e fischia il rigore”. Platini non ha poi risparmiato la Fifa rea, secondo l’ex fuoriclasse della Juventus, di trovare “le statistiche che vanno nella loro direzione. Il video può aiutare a giudicare se la palla attraversa o meno la linea. Al limite il fuorigioco. Queste decisioni si basano però su fatti precisi. Se non c’è spazio per l’interpretazione, anche lì è pericoloso…”.