Sono due i motivi che hanno portato all’indagine su Sky e Dazn, aziende che hanno l’esclusiva sulla serie A
Sky e Dazn sono finite nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato due indagini nei confronti delle due aziende. Sky e Dazn hanno acquisito i diritti tv della serie A per il prossimo trienno, dal 2018 al 2021. I motivi di queste indagini? Presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti degli utenti.
Sky e Perform Group hanno speso 973,3 milioni di euro per assicurarsi i diritti tv del prossimo trienno per trasmettere la serie A. La Lega Calcio ha venduto i diritti a queste due piattaforme (Dazn fa parte del gruppo Perform). Sky si è garantita l’eslclusiva di 7 partite su 10 del massimo campionato nazionale, mentre Perform ha acquistato le altre 3: quella del sabato sera alle 20:30, della domenica alle 12:30 e una delle 15:00.
I motivi dell’indagine
L’Antitrust vuole vederci chiaro è ha avvitato un’indagine per due motivi: presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti degli utenti. Il tutto è iniziato dalle segnalazioni fatte da alcuni utenti e alcune associazioni di consumatori.
Secondo questi, le campagne commerciali fatte da Sky e Dazn non sarebbero molto chiare per quanto riguarda alcuni vincoli non correttamente evidenziati al momento della stipula dell’abbonamento.
Antitrust e Dazn
L’Antitrust ha messo nel mirino le campagne pubblicitarie di Dazn. Questo dopo le segnalazioni arrivate da alcune associazioni di consumatori. Lo slogan utilizzato per promuovere il servizio “quando vuoi, dove vuoi”, ha scatenato l’ira di utenti e associazioni. Secondo l’ipotesi di violazione dei diritti degli utenti, la pubblicità di Dazn lascerebbe intendere che il servizio lo si può utilizzare dappertutto, senza comunicare i vincoli e le limitazioni tecnologiche, come la stabilità e la potenza del segnale.
Oltre a questo, c’è l’offerta del ‘mese gratuito’ che Dazn regala a tutti i nuovi utenti e che porterebbe il consumatore a pensare di non dover sottoscrivere alcun abbonamento. Invece, non sembra essere così perchè la creazione dell’account per attivare il servizio ‘nasconde’ la stipula di un contratto con rinnovo automatico. Il cliente è obbligato ad esercitare la facoltà di recesso nei tempi e nei modi previsti dalla legge per tornare in possesso dell’importo per i mesi successivi addebitato al momento dell’iscrizione.
Antitrust e Sky
I possibili problemi di Sky? L’ipotesi è doppia e riguarda la violazione dei diritti dell’utente. Partendo dagli abbonati della piattaforma, l’Antitrust vuole vederci chiaro per chi ha il pacchetto Calcio. Entrando nello specifico, bisogna vedere se Sky abbia garantito la trasparenza nella spiegazione agli abbonati riguardo la possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza restituzione degli sconti fruiti in presenza di un’offerta sostanzialmente ridotta, avendo perso Sky la titolarità della totalità del prodotto Serie A per il prossimo triennio.
Per i nuovi abbonati, l’Antitrust vuole capire se le campagne pubblicitarie siano state fatte in modo corretto. Vedere se Sky è stata chiara nel pubblicizzare il nuovo sistema delle esclusive, dove la piattaforma ha perso 3 partite su 10, tra cui l’anticipo del sabato sera delle 20:30. Sia Sky che Dazn si dicono tranquille e pronte a collaborare con l’Antitrust. Il tutto potrebbe finire in un nulla perchè Sky, vero che nel pacchetto calcio non ha tutte le partite di serie A, ma ha comprato i diritti per la Champions League.