Scandalo Var
La quarta giornata della serie A l’avremmo voluta ricordare per i gol di Insigne e CR7 mentre siamo costretti a ritornare sullo scandalo Var. Gli errori che hanno monopolizzato l’attenzione degli addetti ai lavori sono stati infatti talmente palesi che hanno finito per incidere pesantemente sui risultati di alcune partite. Li analizzeremo in breve e cercheremo di torvare fra essi il minimo comune denominatore, che a nostro avviso sussiste e rappresenta il cuore del problema.
Gli episodi di Inter-Parma
E qui dobbiamo partire da un cross di Perisic all’11’ del secondo tempo, sullo 0-0, che viene deviato nettamente nella sua traettoria da Di Marco col gomito. L’arbitro non fa ripartire il gioco e si mette in contatto con Gianluca Rocchi. Breve conciliabolo fra i due e, nello stupore generale degli spettatori che si erano resi conto esattamente di quanto accaduto grazie ai replay, tutto prosegue come se nulla fosse accaduto, niente Var per intenderci. Ecco quindi l’errore da circoletto rosso per dirla Tommasi: non tanto la concessione del calcio di rigore,ma per così dire il suo presupposto. Vale a dire, in linguaggio tecnico, una Ofr, onfield review, cioè l’arbitro doveva andare a rivedere le immagini al monitor posto a bordo campo. Così non è stato con una clamorosa violazione del protocollo.
L’ altro episodio discusso è il gol decisivo del Parma all’83 esimo con un gran tiro dalla lunga distanza di Di Marco. Ma anche qui qualcosa non torna. In paarticolare, due giocatori del Parma isono in linea con la traiettoria del pallone ed entrambi in fuorigioco. Anche qui si sarebbe dovuto e potuto ricorrere alla tecnologia stante il fatto che quei due ostruivano nettamente la visuale ad Handanovic. A nostro avviso l’errore arbitrale c’è anche in questo caso e il gol avrebbe dovuto essere annullato. Possiamo dire che si tratta di una partita falsata, in buona fede ma falsata? Lasciamo al lettore trarre le conclusioni che crede.
L’episodio di Udinese-Torino
Il fattaccio si verifica all’11 quando un cross in area di Iago Falque viene tradotto in gol di testa dall’accorrente Berenguer. Il gol è regolarissimo, non sussiste infatti alcuna posizione di fuorigioco dei torinisti. Tuttavia il guardalinee Caliari alza la bandierina e l’arbitro Valeri fischia il fuorigioco prima che la palla finisca in rete. Errore grossolano.
Douglas Costa
Alla fine della partita vinta dalla Juventus contro il Sassuolo, Douglas Costa si rende protagonista di una serie di scorrettezze impressionanti. Il brasiliano è intento a litigare con Di Francesco quando lo colpisce col gomito per poi, sotto gli occhi dell’arbitro, rifilargli una testata. Chiffi estrae forse troppo benevolmente il solo cartellino giallo ed a quel punto si allontata. Solo che la discussione fra i due giocatori non è affatto finita tanto che lo juventino sputa in volto all’italiano del Sassuolo, un gesto davvero esecrabile. Per fortuna qui il Var vede tutto e per Douglas Costa arriva il rosso diretto dell’arbitro.
La morale di una “domenica” bestiale
Ci i chiede: se ci sono dei protocolli a cui bisogna attenersi per quali motivo, al contrario, non vengono rispettati dagli arbitri? L’eccezione è certamente fondata. La discrezionalità arbitrale spesso appare eccessiva, e cio’ comporta uno stravolgimento delle regole assolutamente inaccettabile. In questo avvio di campionato gli errori macroscopici sono stati forse superiori a quelli contestati in tutto il campionato scorso. Inaccettabile!
Più Var
Ora noi diciamo una cosa semplice: c’è bisogno di più VAR, non di meno VAR. L’uso della tecnologia infatti è assolutamente imprescindibile per ridurre al minimo l’errore umano. Ma qui subentra un discorso di potere: con un utilizzo più massiccio della tecnologia, l’uomo infatti verrebbe a perdere la sua centralità. In altre parole con il Var usato a 360 gradi diverrebbe inutile la figura del guardalinee e non più centrale la posizione dell’arbitro, mero esecutore di ordini altrui. Ma a noi sembra la strada maestra per evitare errori che agli occhi degli spettatori-tifosi appaiono dei soprusi quando magari sono invece da catalogare come umanissimi errori di chi ce la mette tutta ma non ce la fa. Ma lo vogliamo davvero tutti un campionato migliore?