Premier League | Il Chelsea non bandirà dallo stadio gli autori di cori razzisti; organizzerà per queste persone dei viaggi educativi ad Auschwitz! “Educare funziona, punire no”
La proprietà del Chelsea ha deciso di seguire una strada diversa per combattere il razzismo negli stadi: educare piuttosto che punire. Il tabloid inglese TheSun dedica, questa mattina, la prima pagina a questa importante iniziativa del club londinese, il quale vuole combattere l’odio con la cultura.
La vicenda e il progetto
Recentemente, una fetta dei tifosi dei Blues si è resa protagonista di cori razzisti e anti-semiti dagli spalti dello Stamford Bridge, cosa che ha turbato non poco il proprietario del Chelsea, Roman Abramovich, di origini ebree.
L’accaduto ha scosso la dirigenza, la quale però ha deciso di non punire gli autori di questi cori, anzi ha deciso di aiutarli!. L’iniziativa messa in atto dal club è pionieristica ma potrebbe davvero porre fine a quei beceri cori. Il Chelsea, infatti, organizzerà dei viaggi culturali ad Auschwitz, con lo scopo di educare e sensibilizzare queste persone, in modo che essi possano capire quanto possa essere mostruoso il razzismo.
Nessuno verrà bandito dallo stadio dunque. Questa gente avrà due possibilità: Partecipare a questo progetto culturale o vedersi annullato il proprio abbonamento stagionale.
Su questo progetto si è espresso il presidente del Chelsea, Bruce Buck, le cui parole sono del tutto condivisibili. ” Se ti limiti a bandire la gente, non cambierai il loro modo di fare e di essere. Questo progetto ha lo scopo di far capire a queste persone che quello che hanno fatto è sbagliato, visitando il campo di concentramento austriaco potranno vedere con i loro occhi quanto possa essere abominevole il razzismo.”
Un progetto rivoluzionario quello del Chelsea, la speranza è che i club italiani possano trarne esempio, in modo tale da sconfiggere concretamente quel mostro chiamato razzismo.