Berlusoni contro il “suo” Milan
Il Milan è la sua creatura, lui l’ha resa una delle squadre più vincenti della storia del calcio, lui ha regalato ai tifosi campioni assoluti come Van Baster, Shevchenko e Kakà. Stiamo parlando di Silvio Berlusconi, lo storico presidente rossonero oggi impegnato nella sua nuova avventura alla guida del Monza, squadra militante in Serie C.
L’ex presidente è tornato a parlare del “suo” Milan e non l’ha fatto certo per dispensare carezze a destra e a manca, tutt’altro. Alla Gazzetta dello Sport ha infatti rilasciato parole dure, soprattutto nei confronti del tecnico milanista Rino Gattuso, che lui aveva portato in rossonero – come calciatore – ai tempi della sua presidenza.
Ecco le sue parole: «Dovrebbe giocare sempre con due punte. Higuain è un goleador, Cutrone un’ottima prima punta. Gonzalo dovrebbe avere accanto a sé un altro attaccante con Kakà (lapsus freudiano, voleva dire Suso, ndr) alle spalle». D’altra parte l’imprenditore e politico è sempre stato così, ha sempre dato le sue indicazioni agli allenatori che si avvicendavano alla guida del Milan, e sta continuando a farlo anche adesso che non può più imporre le sue convizioni. E questo un po’, forse, gli manca.
Ora c’è il Monza
Berlusconi ha spiegato alla Gazzetta dello Sport i motivi che l’hanno spinto ad acquistare il Monza e a tornare nel mondo del calcio: .«Quello che mi ha spinto a dire sì all’acquisto di questo club è stata l’idea di dare vita a un nuovo modo di essere giocatori e di giocare a calcio». Un modo fatto da capelli in ordine e totale assenza di tatuaggi.
Trovare calciatori con queste caratteristiche non sarà facile. E già con l’ultimo acquisto è stato fatto un importante strappo alla regola: Iocolano, ex Bari, ha capelli lunghi ricci ed è pieno di tatuaggi. Poco importa però se nel terreno di gioco dovesse fare il suo dovere.