Milan, non c’è più pace: arriva un’altra grana in società

Milan: gli ultimi due mesi sono da dimenticare

Il Milan non riesce proprio a trovare la serenità. Dopo gli infortuni degli ultimi mesi è arrivata l’esclusione in maniera clamorosa in Europa League. Neanche 24h per digerire la sconfitta di Atene e si è fatta sotto la Uefa per ufficializzare la sanzione per il mancato rispetto del FFP. Proprio in merito al FFP e ai dirigenti che organizzarono queste cifre folli, questa mattina, è arrivata l’ennesima doccia gelata.

Si tratta dell’ex d.s Marco Fassone che  ha deciso di fare causa alla società rossonera contro il suo licenziamento quando si è insediato Elliott. Domani sarà il momento della verità, infatti, il legale dell’amministratore accusa il Milan di un licenziamento “ritorsivo”. Come riporta Calcio e Finanza:

“Da quanto si è saputo, nel ricorso depositato al Tribunale del Lavoro di Milano (l’impugnazione del licenziamento è stata effettuata con il cosiddetto rito ‘Fornero’, più celere di altri) Fassone, attraverso il suo legale, lamenta la “ritorsività” del licenziamento ai suoi danni, spiegando che il 21 luglio scorso la società gli fece un’offerta di transazione di 2,5 milioni di euro per andarsene e, dal momento in cui lui rifiutò quella proposta, venne licenziato. Da qui la richiesta al giudice di dichiarare la “nullità” del licenziamento che, se accolta, comporterebbe il reintegro da dirigente nella società. Secondo il ricorso di Fassone, inoltre, la stessa motivazione del licenziamento sarebbe illegittima”.

Domani ci sarà la prima udienza nella quale avverrà la costituzione delle parti e poi il procedimento sarà rinviato a data da destinarsi. Per il Milan ci sarà l’ennesimo problema da risolvere

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