Clamoroso: Il Milan cinese spiava giornalisti e dipendenti! I dettagli

Il Sole 24 ore – Il Milan di Fassone faceva pedinare alcuni giornalisti

Il Sole 24 ore, in edicola quest’oggi, getta ulteriori ombre sull’operato del Milan sotto la guida della proprietà cinese. Le risorse fittizie del presidente Yonghong Li erano soltanto la punta dell’Iceberg, a quanto pare all’interno di quel Milan succedeva qualcosa di molto più oscuro, che tinge ancora più di giallo le vicende intorno all’operato della vecchia dirigenza.

L’Inchiesta del Sole 24 ore nasce dall’analisi del dossier preparato dall’attuale società meneghina per fare causa all’ex Ad Marco Fassone. A quanto pare la vecchia proprietà aveva intrapreso delle attività di spionaggio nei confronti di alcuni suoi dipendenti e anche di alcuni giornalisti. La scorsa estate, infatti, tra le carte visionate dai nuovi proprietari risultavano dei solleciti di pagamento da parte di un’agenzia investigativa modenese, la Carpinvest.

Questo tipo di attività sarebbe stata avallata da Fassone stesso, che avrebbe investito in questo progetto 80 mila euro (seppur mai pagati). I nomi dei reporter presi di mira sono quelli di Carlo Festa (Il Sole 24 ore), Luca Pagni e Enrico Currò (Libero), e Tobia De Stefano (Libero). Per quanto riguarda i dipendenti del club, invece, le attività di spionaggio erano indirizzate all’analisi dei dispositivi digitali posseduti.

Ennesimo capitolo di uno dei gialli più avvincenti degli ultimi anni, e che per fortuna di tutto il Milan si è concluso nel migliore dei modi.

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