Dalla Spagna arriva una proposta per cambiare significativamente il calcio. Le parole di Augusto César Lendoiro, ex presidente del Deportivo La Coruña.
Se n’è parlato tanto e ciclicamente torna oggetto di discussione. Il sistema di tempo del calcio. Oggi è ancora legato al tempo reale come il suo antenato, il rugby, al contrario degli sport tipicamente americani come il basket che utilizzano il tempo effettivo.
L’idea di utilizzare il tempo effettivo, viene presa in considerazione soprattutto in relazione alle perdite di tempo. Uno studio sul tempo effettivo di gioco nei maggiori 4 campionati europei ha evidenziato una tendenza. Secondo questo studio, infatti, nell’era pre Var in Serie A si giocavano in media 56 minuti su 90, dato molto simile anche a quelli di Liga, Premier League e Bundesliga.
L’idea di Augusto Cèsar Lendoiro
Dalla Spagna, però, questa proposta viene rilanciata dall’ex presidente del Deportivo la Coruña. Nel derby contro il Lugo gli avversari hanno difeso in ogni modo lo 0-0. Emblematica, in questo senso, l’espulsione di Josè Carlos che è stato espulso per somma di ammonizioni dovute alle continue perdite di tempo.
Queste le parole dell’ex presidente del Depor. “Secondo me sarebbe utile che la durata delle partite fosse di 70 minuti, divisi magari in due tempi di 35 minuti di gioco effettivo. Ciò aiuterebbe soprattutto l’arbitro in modo che scompaiano le deliberate perdite di tempo, le lesioni simulate, le proteste sulla congruità del recupero perché non esisterebbero dubbi sull’equità del tempo disputato. Quando la sirena suona lo zero la partita finisce.